Lentamente si torna alla normalità anche per quanto concerne i luoghi della cultura.
Dopo la cessazione dello stato di emergenza dal 1° aprile 2022 si sono attenuate molte delle misure di contenimento del Covid19 a cui siamo stati abituati negli ultimi due anni.
Per l’ingresso nei Musei dal 1° aprile non è più necessario mostrare il green pass (né base né rafforzato), mentre resta valida fino al 30 aprile la prescrizione di utilizzo della mascherina, non più la FFp2 ma la chirurgica.
Anche il nostro Museo si adegua alle nuove norme ed è pronto ad accogliere i visitatori con un rinnovato entusiasmo.
Durante gli ultimi due anni abbiamo assistito a numerosi decreti che di volta in volta hanno modificato il modo di fruire i luoghi della cultura. Nel frattempo sono nate iniziative molto interessanti come #unmuseoalminuto che hanno consentito di continuare a parlare di cultura e di luoghi della cultura nonostante spesso fosse impossibile goderne dal vivo.
Abbiamo predisposto i dispenser di disinfettante dappertutto e abbiamo imparato a raccontare la storia del nostro Museo da dietro una mascherina, con la speranza a breve di non doverla indossare più.
Per restare in contatto con i nostri visitatori ci siamo “trasferiti” sui social, per continuare a parlare della nostra passione per le moto e per gli elicotteri e per non perdere mai di vista il nostro obbiettivo.
Ovvero raccontare la storia di un’impresa e della famiglia che ne ha decretato il successo, fra progetti che sono rimasti soltanto dei prototipi e vere e proprie rivoluzioni industriali, come l’A109 che proprio quest’anno ha festeggiato i 50 anni dal primo volo.
E sapete cosa abbiamo scoperto? Che raccontarci anche attraverso i social è piacevole e ha portato sempre più persone a conoscere la nostra piccola realtà.
Non sono mancati nemmeno progetti e idee nuove, come l’adesione alla rete Miva che proprio in questi giorni è protagonista di un bell’articolo pubblicato sull’ultimo numero di VareseFocus (a pagina 58-59).
Un progetto di sviluppo del turismo industriale che proprio nel nostro territorio trova diverse rappresentazioni.
Un vero e proprio scrigno di storia e cultura industriale che può diventare un’attrattiva per un turismo sempre più interessato a un approccio slow ed esperienziale, in cui la scoperta della storia industriale e del forte legame fra imprese e territorio può fare la differenza.