La SIAI Marchetti
La Società Idrovolanti Alta Italia viene fondata nel 1915 a Sesto Calende da Domenico Santoni e Luigi Capé.
L’idroscalo viene stabilito in località Sant’Anna, sul Lago Maggiore, dove l’attività inizia con una scuola di pilotaggio. I primi velivoli ad essere realizzati sono gli idrovolanti franco-inglesi F.B.A. , costruiti su licenza. Nel 1917 vede la luce il primo velivolo originale della SIAI, l’S.8, progettato da Raffaele Conflenti.
Nel 1922 assume la direzione tecnica dell’azienda Alessandro Marchetti, che ne diverrà comproprietario. Sotto la guida di Marchetti, la SIAI (che diviene Società Italiana Aeroplani e Idrovolanti) inizia a produrre velivoli di prim’ordine, tra cui l’S.51 per il Trofeo Schneider e, nel 1923, l’S.55 conosciuto in tutto il mondo per le crociere atlantiche. Passata ai velivoli terrestri, la SIAI produrrà modelli quali l’S.79, l’S.81, l’S.82 e l’S.84, aerei che hanno fatto la storia dell’aeronautica.
Dopo la seconda guerra mondiale l’azienda conosce un lungo periodo di crisi da cui si risolleva alla fine degli anni Sessanta con la realizzazione dei monomotori S.205, S.208, SM.1019 e SF.260, addestratore basico venduto in tutto il mondo. Nel 1969 la Società viene acquisita da Agusta che trasferisce a Vergiate l’assemblaggio di elicotteri medi e pesanti e rilancia la produzione di aerei. Vengono realizzati tre nuovi prodotti: la versione turboprop dell’SF.260, l’addestratore a getto S.211 ed il bimotore da trasporto SF.600.
Nell’ambito del piano di ristrutturazione del Gruppo Agusta, la SIAI viene ceduta, nel 1997, alla Aermacchi. A Vergiate, in quegli stessi hangar che dal lontano 1937 avevano visto la produzione di migliaia di aerei che hanno contribuito a scrivere la storia dell’aeronautica, vengono oggi assemblati tutti gli elicotteri Agusta.